Il diabete mellito di tipo 2 (DMT2) rappresenta una patologia cronica in aumento nel nostro paese.
Secondo i dati dei più recenti report, circa il 6% della popolazione italiana è affetta da diabete mentre oltre 1 milione di persone non sanno di averlo e circa 4 milioni è a rischio di svilupparlo. La dimensione del problema e le sue implicazioni cliniche, sociali ed economiche, nonché le evidenze portate dai grandi trial, impongono che la gestione della malattia si sposti dal mero controllo glicemico alla prevenzione delle complicanze cardiovascolari e renali del diabete, attraverso l’educazione ai corretti stili di vita e l’utilizzo dei trattamenti farmacologici come gli SGLT2 inibitori che hanno dimostrato di ridurre il rischio cardiovascolare e la progressione della malattia renale.
Per questo, le società scientifiche sostengono fortemente che i pazienti diabetici con rischio cardiorenale o quelli che hanno già una malattia cardiovascolare o renale diagnosticata debbano essere trattati con un farmaco «innovativo» che abbia dimostrato di ridurre la progressione del danno CV e renale e la mortalità stessa.
Ecco che La Nota 100, autorizzando la prescrizione dei farmaci antidiabetici cosiddetti "innovativi" a tutti gli specialisti del SSN e al medico di medicina generale, costituisce un primo passo verso questo
cambiamento epocale.
La persona affetta da DMT2, anche in presenza di un solo fattore Cardiorenale è da considerarsi sempre una persona ad alto rischio di andare incontro ad eventi CV maggiori e allo sviluppo della malattia renale cronica. In questo contesto, e alla luce delle più recenti Linee Guida italiane e del Codice di deontologia medica, che all'articolo 13 recita «La prescrizione ai fini di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione è una diretta, specifica, esclusiva e non delegabile competenza del medico, impegna la sua autonomia e responsabilità e deve far seguito a una diagnosi circostanziata o a un fondato sospetto diagnostico», dove l'impiego dei nuovi farmaci «innovativi» sicuri anche dal punto di vista che non diano rischio ipoglicemico, rappresenta una scelta inderogabile nella terapia del diabete.
Nello scenario attuale è di fondamentale importanza per l’operatore sanitario ricevere una adeguata formazione non solo clinica e scientifica, ma anche in ambito di comunicazione.
Il rapporto fra il team diabetologico e il paziente, basato su una comunicazione chiara, efficace ed empatica, è fondamentale per aumentare l’aderenza della persona con diabete alla terapia e migliorare così gli outcome assistenziali.
In questo scenario nel quale la qualità dell’assistenza gioca un ruolo fondamentale, è importante per il professionista saper gestire al meglio la propria attività al fine di migliorare sia la qualità dell’assistenza stessa sia il lavoro in team, imparando a rendere il più possibile performanti le capacità comunicative nei diversi setting, senza dimenticare di valutare e controllare il proprio vissuto
Dettagli ECM
Codice: 450902 | Categoria: RES | Crediti: 4.3 |
Sede: NOVOTEL TORINO CORSO GIULIO CESARE - C.so Giulio Cesare, 338/34
Responsabili Scientifici:
Prof. Gianluca Aimaretti
Prof. Fabio Broglio
Destinatari: Medico Chirurgo (Malattie metaboliche e diabetologia, Endocrinologia)
Durata: 4 ore