CORSO

VOLEVAMO ESSERE DURI: VALORI E COMPETENZE NELLE CURE PALLIATIVE

PARTECIPANTI: 25

07 giugno 2025 ‒ 08 giugno 2025

Nel contesto delle cure palliative, l'approccio alla gestione del dolore, sia oncologico che non oncologico, ha subito negli ultimi anni un’evoluzione significativa. La crescente consapevolezza della centralità del paziente e l’approfondimento delle strategie terapeutiche ha permesso di ampliare il panorama delle opzioni disponibili, migliorando la qualità della vita dei pazienti. Tuttavia, nonostante l’evoluzione, permangono sfide importanti come la corretta gestione degli oppioidi in contesti delicati, dal dolore cronico oncologico al BTcP.
Il concetto di "malpractice" nel contesto del trattamento del dolore oncologico, e in particolare nel trattamento con il BTCP (Breakthrough Cancer Pain), è un tema sempre attuale. Questo tipo di dolore, caratterizzato da episodi acuti che insorgono nonostante una terapia di base, è una delle problematiche più difficili da trattare, sia per la sua intensità sia per la variabilità della risposta dei pazienti.
Parallelamente, la gestione del dolore cronico oncologico e non, richiede un approccio sempre più personalizzato. La comprensione dei meccanismi fisiopatologici alla base di queste forme di dolore ha portato allo sviluppo di trattamenti farmacologici e non farmacologici che mirano ad ottimizzare il benessere del paziente e ridurre gli effetti collaterali.
In un mondo delle cure palliative in continua evoluzione, emerge un equilibrio fondamentale: quello di innovare senza mai perdere di vista i valori originari di umanità, compassione e rispetto per la dignità del paziente. La medicina palliativa deve continuare a rappresentare un percorso che non si limita a trattare i sintomi della malattia, ma si concentra sul miglioramento della qualità della vita in tutte le sue sfaccettature. In questo contesto appare doveroso fare un excursus sulla necessità di valutare il paziente anche sotto l’aspetto nutrizionale, problematica che si riscontra frequentemente nei pazienti in cure palliative.